Carniti nasce in campagna, a Castelleone, un paese agricolo di 8.000 abitanti, a trenta chilometri da Cremona. La famiglia sperimenta nel dopoguerra tutta la durezza della condizione contadina.
Io,Pierre Carniti,
Pierre Carniti è stato prima di tutto e soprattutto sindacalista.
«Semel abbas, semper abbas»
Anche per lui ha funzionato la Regola benedettina.
Perché fare il sindacalista non è un mestiere come un altro:
è un modo di condividere la condizione umana,
economica e sociale di chi lavora.
Una scelta cui Carniti è rimasto fedele nel corso di tutta la sua vita.
Biografia
1936
1950
Pierre cresce in un ambiente profondamente agricolo e riceve in casa un’educazione cattolica, antifascista e aperta alle idee socialiste. Anche il soprannome, alla francese, è dovuto alla scelta del padre di prendersi gioco dell’autarchia di regime.
A quattordici anni comincia a lavorare come garzone e fattorino in una tipografia. Poi fa il commesso in due cooperative, una di Castelleone l’altra di Cremona.
Conosce don Primo Mazzolari – amico del padre – e stringe amicizia con Guido Miglioli, con cui collabora nel tentativo valorizzare le lotte dei braccianti e riorganizzare il lavoro in agricoltura.
1950
1957
Viene notato e invitato a partecipare ai corsi della Cisl al Centro Studi di Firenze, dove si formano giovani contrattualisti e sindacalisti all’idea di un sindacato nuovo, democratico e moderno. Al termine dei corsi, Carniti comincia la sua attività sindacale come operatore della Fim Cisl nella zona industriale Sempione di Milano.
1960
Nei primi anni sessanta, da dirigente e poi segretario della Fim Cisl milanese, diventa diretto protagonista di centinaia di vertenze, della diffusione nelle fabbriche della contrattazione articolata e delle prime esperienze unitarie tra i sindacati metalmeccanici.
1960
1965
Carniti entra nella segreteria nazionale della FIM-CISL, che allora ha la sua sede a Milano.