Per promuovere gli studi sulle trasformazioni del lavoro, delle relazioni industriali e del welfare, al fine di favorire tra i giovani l’interesse verso la ricerca in campo lavoristico, sociale e delle relazioni industriali, l’Associazione Pierre Carniti ha istituito il Premio Pierre Carniti, giunto nel 2021 alla sua quarta edizione. Le tracce proposte trattavano i temi della lotta alle diseguaglianze e della lotta alle povertà, del giusto salario nell’economia digitale e del destino delle RSA nel post pandemia.
I vincitori di questa edizione, valutati dalla Commissione giudicatrice, sono:
ANDREA FAILLI
L’elaborato di Andrea Failli ha risposto alla traccia: “Il giusto salario nell’economia digitale” e si è concentrato sul caso Amazon, con un pregevole approfondimento sulle condizioni di lavoro nel sito di Passo Corese in provincia di Rieti.
L’autore, pur penalizzato dalle restrizioni legate alla pandemia, ha svolto una ricerca originale e significativa attraverso l’analisi dei processi produttivi e dell’evoluzione delle mansioni all’interno del magazzino del più importante insediamento della multinazionale americana nel Lazio.
Il saggio ha il pregio di inquadrare la ricerca sul campo e lo studio di caso all’interno di una riflessione generale del rapporto tra piattaforme digitali, algoritmi e condizioni di lavoro con ampi, quanto precisi riferimenti alla principale letteratura internazionale di riferimento.
Particolarmente rilevante è, inoltre, l’analisi delle condizioni contrattuali e retributive in Amazon anche alla luce della firma, il 15 settembre 2021, tra le federazioni di categoria dei sindacati confederali e l’azienda di un Protocollo volto a favorire un sistema condiviso di relazioni industriali.
L’elaborato in questione, per accuratezza dell’apparato di ricerca, originalità dei contenuti e possibili ulteriori sviluppi di analisi e approfondimento, risulta pienamente meritevole di ricevere il Premio Pierre Carniti.
STEFANO DAL PRA CAPUTO
L’elaborato di Dal Pra Caputo, Le RSA ieri, oggi e domani. Un’analisi sulle RSA e sulle politiche di Welfare, esamina la vicenda delle Residenze Assistenziali per Anziani (RSA), mettendone in luce il carattere strategico nelle politiche per la terza età, fatto emerso con evidenza assoluta a partire dal marzo 2020 in seguito alla drammatica situazione venutasi a creare con il Covid.
La pandemia ha infatti messo in evidenza le fragilità del sistema, come pure, tuttavia, la loro centralità all’interno del sistema socio-sanitario nazionale.
La ricerca condotta da Dal Pra Caputo, dopo aver esaminato i dati strutturali del declino demografico nel nostro paese, ricostruisce le drammatiche vicende della pandemia e il suo impatto sulla popolazione anziana, anche attraverso i risultati di una ricerca sul territorio veneto realizzata dalla Fondazione Corazzin. L’indagine prende anche in considerazione gli altri attori coinvolti in questa policy, a cominciare dai lavoratori del settore e dai familiari. Infine, nell’ultima parte dell’elaborato, vengono proposti alcuni possibili scenari futuri, ad esempio prendendo in considerazione i temi dell’assistenza sanitaria integrata, delle case di comunità, dell’invecchiamento attivo.
La ricerca si segnala per la completezza dell’analisi, l’utilizzo di fonti originali e il ricorso alle tecniche di indagine empirica. I risultati ottenuti -sia in termini analitici sia in termini di indicazioni operative- sono coerenti con le finalità del premio e giustificano la menzione per il premio.
PAOLO ARNOLFO
Il lavoro di Paolo Arnolfo, dal titolo “Le RSA nel PNRR. Un’assenza pesante o l’inizio di un percorso da finalizzare con la Riforma degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti?”, si è posto l’obiettivo di riflettere sul futuro delle strutture residenziali destinate agli anziani non autosufficienti a partire dalla salienza che esse trovano nel PNRR.
L’elaborato risulta molto approfondito sia nella parte di diagnosi delle criticità del sistema RSA in Italia sia nell’analisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare, la lettura critica del PNRR permette all’autore di far emergere interrogativi rilevanti sul futuro dei servizi di cura dedicati agli anziani.
Si tratta di un saggio maturo e di un ottimo punto di partenza per una riflessione interna al sindacato sulle politiche del welfare state in Italia.
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