Ecco le motivazioni
La detassazione dei premi di risultato e gli strumenti di welfare aziendale. Il saggio di Yassine Ramli – si legge nelle motivazioni della commissione – “ricostruisce la vicenda storica del welfare aziendale partendo dalle sue origini ottocentesche, in particolare analizzando le esperienze dei villaggi operai e del paternalismo industriale, per poi approfondire le vicende recenti della tassazione dei premi di risultato introdotta nel nostro ordinamento con la legge di stabilità del 2016”.
“L’analisi della normativa fiscale è accurata, in particolare viene dedicata una specifica attenzione ai fringe benefits e al superamento del concetto di volontarietà.
Nella terza e ultima parte del lavoro si analizzano le posizioni sindacali, sia favorevoli che contrarie, e si ipotizza un percorso per l’estensione del welfare aziendale nelle piccole imprese”.
“La ricerca di Yassine Ramli si segnala per la ricostruzione storica accurata, la completezza delle fonti bibliografiche, la precisione dell’analisi normativa, oltre che per l’attualità del tema trattato”.
Lavoro e tutele nell’economia delle piattaforme digitali, tra rimedi individuali e orizzonti di una regolazione collettiva. L’indagine di Gionata Cavallini “esplora da un punto di vista giuridico il tema del lavoro nella cosiddetta “gig economy”, o più precisamente delle nuove forme di tutela del lavoro digitale”.
“Dopo aver definito le tipologie lavorative sulla base di un’ampia letteratura prevalentemente anglo-americana, Cavallini ricostruisce su fonti originali i primi interventi giurisdizionali in Inghilterra (Uber) e negli Stati Uniti (platform workers) e in altri paesi extra europei, per poi approfondire i casi europei (Uber, food delivery, Foodora, pony express). Vengono successivamente analizzate in dettaglio le sentenze dei tribunali di Milano e Torino, discutendo tanto gli aspetti lavoristici quanto quelli civilistici. Infine si discutono le posizioni sindacali e sono indicate alcune possibili evoluzioni delle tutele del lavoro digitale”.
“Il saggio di Cavallini è solido, ben strutturato, corredato da una ricchissima bibliografia internazionale adeguatamente discussa e approfondisce uno dei temi più caldi del momento”.
Yassine Ramli, 26 anni, vive a Asti e lavora a Torino. Di formazione giuridica, lavora nell’ufficio legale del Politecnico di Torino e collabora con l’università degli Studi di Torino come Tutor al corso di perfezionamento universitario in materia di protezione dei dati personali.
Lavora alla valorizzazione delle differenze culturali e sociali e collabora a diversi progetti: Cittadinanze Eu (con lo scopo di creare un ponte tra Università e Cittadinanza), Forwork – Fostering Opportunities of Refugee Workers (sulla vita e l’integrazione dei richiedenti asilo), Aenigmata (sul tema dell’identità e delle differenze culturali, sociali, economiche all’epoca della globalizzazione).
Ha preso parte a diversi progetti internazionali e i viaggi costituiscono un elemento essenziale nella sua vita. Gli piace scrivere e nutre una profonda passione per la letteratura, il teatro e il cinema: il suo cortometraggio più recente, che affronta il tema dell’identità, è stato presentato ad agosto 2019 a Matera Capitale Europea della Cultura.
La sua vita oscilla tra due culture dove le linee di confine non possono che dissolversi e l’italiano, l’arabo e il francese si completano dialogando.
Gionata Cavallini, classe 1991, ha conseguito nel febbraio del 2019 un dottorato di ricerca in diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Milano con tesi dal titolo “Il «nuovo» lavoro autonomo. Qualificazione e tutele dopo il d.lgs. 81/2015 e la l. 81/2017″. L’oggetto della ricerca concerne i meccanismi di protezione del lavoro non subordinato e delle varie tipologie di lavoratori autonomi economicamente deboli, con riferimento alle tutele individuali e collettive.
I suoi temi di ricerca, più in generale, si concentrano sulle forme di tutela del lavoro non-standard (e, da ultimo, sul tema del lavoro su piattaforma digitale) e sulla tutela dei lavoratori nell’ambito delle organizzazioni a struttura complessa e dei fenomeni di esternalizzazione (appalto, trasferimento d’azienda e di ramo, gruppi di imprese).
È autore di svariate pubblicazioni in materia di diritto del lavoro e della previdenza sociale e relatore a convegni e seminari.
Dall’ottobre del 2018 svolge la professione di avvocato nel foro di Milano, occupandosi esclusivamente della tutela giudiziale e stragiudiziale di lavoratori e organizzazioni sindacali.